Dopo 100 giorni in Honduras, Nicolas Vaporidis è tornato in Italia come vincitore di questa sedicesima edizione de L’Isola dei Famosi. Il Corriere della Sera lo definisce “da eroe di Notte prima degli esami a eroe dei naufraghi” e proprio al Corriere, Nicolas ha rilasciato un’intervista.
“Perché ho scelto di andare all’Isola dei Famosi? Avevo una certa reticenza nei confronti dei reality, avevo paura, pensavo di non essere all’altezza. Poi dopo un po’ ho pensato che era un’occasione unica. Perché il reality non è solo una vetrina, è un’esperienza umana molto forte. Resistere fisicamente è durissima, ma resistere mentalmente è la parte più sottovalutata. Per resistere alla fame, solitudine, assenza di contatti, lontananza da chi ami, devi combattere con la testa”
Nelle prime settimane, Vaporidis è risultato molto duro. Lui stesso ha svelato il perché:
“Perché non ho dissimulato. Io sono così anche nella realtà. Il mio è uno scudo di difesa. La mia timidezza, il mio imbarazzo mi fanno sembrare teso, snob, altezzoso. Ma non sono così. Il tempo mi ha aiutato ad aprirmi. Anche i miei amici dicono che non sono facile agli inizi, ma quando poi mi apro è tutta un’altra storia”
L’ex naufrago ha discusso anche con molti suoi compagni d’avventura. Ecco quali sono i nomi dei concorrenti che non ha sopportato:
“Nessuna affinità con Lory Del Santo: ho discusso tanto con lei. Non ho capito né condiviso il suo pensiero. Anche con Jeremias Rodriguez (fratello di Belén), Clemente Russo e la moglie Laura non c’è stata nessuna affinità. Abbiamo valori opposti. Loro sono giocatori veri, con profonda conoscenza delle dinamiche dei reality, io non avevo consapevolezza di ciò, sono entrato naif. Mi auguro solo che loro nella vita privata non siano come sull’Isola, anche se temo che il gioco e le scorrettezze che fai nel gioco, siano lo specchio di ciò che sei nella vita”
Nicolas Vaporidis e l’amicizia con Edoardo Tavassi
“È vero, con Edoardo Tavassi invece è esplosa un’amicizia travolgente, un rapporto nato in punta di piedi e diventato sempre più importante. Lui mi ha aiutato ad aprire la mia porta leggera, giocosa, ludica, meno seriosa”
